Contenitori termici nella storia antica e moderna,
ottimi amici dell'uomo ( e della donna) in casa e fuori

La conservazione di cibo, bevande e altre cose deperibili è una necessità riscontrata dai popoli di tutto il mondo fin da tempi antichissimi. Le tecniche più antiche sono essiccazzione, salatura, affumicamento, congelamento. Naturalmente il congelamento era appannaggio di popoli abitanti nelle zone più fredde della terra che potevano approvvigionarsi di ghiaccio durante l'inverno. Il sale per quanto facile da trasportare era anch'esso molto raro e prezioso al punto di essere usato come moneta di scambio al pari dell'oro ancora nel medioevo.

Non è facile approfondire i metodi di conservazione usati in tempi remotissimi ma basti sapere che la maggior parte delle antiche popolazioni stanziali, per la conservazione di alimenti sfruttava grotte, buche, cunicoli, cantine naturali o artificiali dove potevano trovare posto giare, anfore e tini in terracotta oppure casse e botti in legno contenenti olio, vini, miele, cereali e derivati, birra, carni e pesce lavorati, formaggi secchi e altri prodotti che oggi definiremmo a lunga conservazione. musei del cibo
Ancora oggi esistono botti e barriques in legno, ottime per l'affinamento di vini pregiati e altri distillati e contenitori in terracotta che grazie alla caratteristica porosità traspirante del materiale possono essere usati al naturale, per contenere olio, vino o ad esempio aceto balsamico oppure rivestiti, ad esempio con cera d'api naturale, per ottenere un involucro totalmente impermeabile. giare cera d'api

Prodotti come carni, formaggi secchi, pesce, potevano essere essiccati, affumicati o conservati sotto sale, potente e preziosissimo alimento dalle spiccate qualità organolettiche e batteriostatiche che, eliminando le particelle d'acqua, garantiva un certo grado di protezione dal deterioramento andando pressochè a disidratare l'alimento e/o proteggerlo superficialmente come si fa ancora oggi ad esempio con sale e pepe sul prosciutto crudo.
Altri sistemi come l'uso dello zucchero, di balsami o della bollitura, seppur se ne trovino tracce anche in culture come quella egiziana, hanno preso piede solo in tempi più recenti, indicativamente ai tempi della rivoluzione francese. Confetture in contenitori di vetro ermetici bolliti e ancora qualche tempo dopo, barattoli di latta sigillati e altri conservanti chimici hanno dato una spinta nuova al mondo della conservazione trasformandola nel moderno settore industriale esistente oggi. metodi conservazione cibi su Enciclopedia Treccani
Nell'antichità guerrieri, mercanti, nomadi e chiunque altro dovesse viaggiare leggero, trasportava acqua o altre bevande in arcaiche borracce, ovvero otri ricavati da pelle animale e si portava appresso solo piccole quantità di cibo essiccato come striscioline di carne o pane raffermo.. Una vita molto dura!
Per il trasporto personale di cibo e bevande, le cose non sono cambiate molto fino all'avvento della rivoluzione industriale moderna. Proprio le guerre sono state il motore principale della ricerca per soluzioni sempre più valide per la conservazione di vivande calde o fredde da distribuire ai soldati in battaglia. Insieme alle armi come pistole e fucili, si svilupparono contenitori metallici denominati gavette munite di coperchio più o meno ermetico e spesso anche di posate. Museo gavette su pietrigrandeguerra
La gavetta o gamella, ancora oggi esiste in varie forme e dimensioni. Realizzata in alluminio e successivamente in acciaio inox, era composta da una base che fungeva da pentolino e da un coperchio che si trasformava in piatto. Consentiva di trasportare agevolmente la propria razione di cibo e consente tutt'oggi di scaldare il cibo a bagnomaria o per induzione termica, ad esempio su un calorifero. Effettivamente il risultato non è la più grande gioia per il palato, tant'è vero che da qui viene il detto "fare la gavetta" ovvero imparare con umiltà superando un periodo di sacrifici. Gavette Alpini su lagrandeguerra
Una svolta epocale arriva nel 1892 con la scoperta del fisico e chimico inglese James Dewar: un contenitore che mantiene il suo contenuto isolato dell'ambiente esterno frapponendo con l'esterno delle aree di vuoto che consentono un isolamento termico tra il contenuto e l'ambiente. Questa proprietà del Vaso di Dewar, o semplicemente Dewar dal nome dal suo inventore è usata solo per l'isolamento termico, il contenuto non è sotto vuoto. Tipicamente è un contenitore di vetro, metallo o plastica con una cavità; la regione tra le pareti esterne e quelle interne è sotto vuoto.
Nel 1904 due soffiatori di vetro tedeschi "soffiarono" il brevetto a Dewar e iniziarono a realizzare la prima "bottiglia termica" per uso commerciale. Per dare un nome a questo contenitore indirono un concorso ed un abitante di Monaco di Baviera suggerì "Thermos", che deriva dalla parola greca "Therme"="calore". La ditta Thermos GmbH nel 1907 cedette nome e brevetto a tre distinte aziende in Canada, Inghilterra e Usa che da subito colsero l'occasione di rifornire famosi esploratori, personaggi sportivi, eserciti militari; proprio questi ultimi nei due conflitti mondiali furono i migliori e maggiori clienti in assoluto. Thermos story on kitchenkapers
Nal 1960 le tre aziende Thermos® vennero definitivamente riunite in un'unica proprietà che negli anni crebbe acquisendo una miriade di aziende satellite tra cui addirittura la stessa ditta tedesca dei soffiatori che era rimasta distributrice del Thermos® in centro Europa nei decenni successivi alla cessione del brevetto. Nel 1989 l'impero Thermos® è stato acquisito dal colosso energetico giapponese Taiyo Nippon Sanso. Oggi la parola thermos è diventata un nome comune, cioè un marchionimo, famoso al pari di parole come biro, polaroid, jacuzzi..
Nel frattempo già dalla metà del diciannovesimo secolo era partita in Europa e negli Stai Uniti d'America, la rincorsa alla produzione di materiali plastici sempre migliori. I primi, come la celluloide nel 1860 o la bachelite nel 1909, avevano alcuni pregi e qualche difetto , ma la ricerca successiva ha portato alla creazione di materie plastiche ancora oggi in uso, come il PVC nato nel 1926, il nylon del 1935, il teflon, nato nel 1938 e brevettato col nome commerciale nel 1950, il polietilene o PE, inventato nel 1953 dal chimico tedesco Kart Ziegler, molto usato ad esempio per tubazioni da acqua potabile. Nascita materia plastiche su Wikipedia
Si deve ad un italiano, il chimico Giulio Natta, l'invenzione nel 1954 di uno dei polimeri plastici più interessanti: il PoliPropilene o PP, materiale versatile e dalle caratteristiche eccezionali, che diverrà insostituibile in moltissimi settori industriali, dall'edilizia alla moda, dall'arredamento agli articoli per la vita di tutti i giorni. Questa invenzione fece meritare a Natta persino un premio Nobel per la chimica assegnatogli insieme a Ziegler nel 1963. Polipropilene su Wikipedia
Così nel secondo dopoguerra del ventesimo secolo sono nati i primi contenitori in polietilene che avrebbero affiancato pentole, padelle, barattoli di latta e contenitori di vetro. Clamorosa è la storia della Tupperware®, piccola azienda americana creata da Earl Silas Tupper nel 1946, oggi multinazionale ancora sulla cresta dell'onda con la sua vendita tramite presentatrici dirette. Gli inizi di questa azienda furono catastrofici poichè i primi contenitori plastici, oggi diffusi a livello planetario, all'epoca, appena usciti nei negozi, segnarono un clamoroso flop tanto che nel 1951 venivano ritirati dagli scaffali.
La "salvezza per la plastica" arrivò con Brownie Wise, venditrice porta a porta affermata, che nel 1950 all'età di 36 anni, mentre vendeva prodotti per l'igiene della casa, iniziò ad interessarsi a quei prodotti in polietilene. In 8 anni permise alla Tupperware® di risollevarsi e formare un impero commerciale tanto che già nel 1951 era divenuta vice-presidente dell'azienda al fianco di Tupper. Brownie Wise and Tupperware® on Wikipedia
Purtoppo nel 1958 Brownie Wise, vittima del proprio successo e della propria celebrità tra le donne femministe d'america, fu cacciata proprio da Tupper e cancellata dalla memoria dell'azienda che non appoggiò quelle idee di emancipazione della donna alla base del loro stesso successo. In quello stesso anno Earl Tupper vendette la sua azienda che oggi è una multinazionale quotata in borsa. La regina delle vendite Brownie Wise cadde in disgrazia e in un irreversibile oblio mediatico fino alla sua morte giunta in sordina nel 1992. Emarginata all'epoca per essere diventata, suo malgrado, un simbolo delle proteste femministe, ancora oggi questa incredibile venditrice non è stata rivalutata quanto meriterebbe per le sue innovazioni nella vendita, così efficaci da essere ancora oggi ampiamente utilizzate in tutto il mondo. Femminismo su wikipedia
Oggi aziende come Thermos® e Tupperware® sono leader nei rispettivi settori. Accessori per il trasporto di cibi, bevande e altri prodotti deperibili, sono sempre più richiesti con la vita frenetica moderna. Aziende nuove si affacciano ogni anno in questo sconfinato mercato offrendo articoli dal design raffinato e funzionali come Damatech Engineering, azienda Made In Italy creata nel 2012 da Daniela Fanini e dal designer, architetto Mario Tonti, che vuole dare un contributo nuovo al settore degli articoli per la casa e per la vita all'aria aperta col lancio commerciale di Free-Yo® il primo contenitore termico componibile al mondo, realizzato interamente in leggerissimo e coloratissimo Polipropilene Espanso.
Il Free-Yo® nasce principalmente dall'esigenza di proteggere altri contenitori commercialmente diffusissimi ma che non hanno potere di conservazione termica sul loro contenuto. Basti pensare a cibi confezionati, lattine, biberon, bottigliette di plastica, brick in tetrapack, flaconi per creme e profumi, stick di smalti o rossetti. Ottimo anche per un frutto fresco o un panino caldo, brioches, cioccolata, gelati, granite, macedonie, hot dogs, patatine, ecc.
L'agenzia commerciale internazionale I SEGNI, ha avviato nel 2013 una collaborazione con DAMATECH per sviluppare il marchio, la promozione sociale e la commercializzazione di questo accessorio unico, fiduciosi in un rapido successo anche stavolta!